Terre alte
Storie di ordinaria resistenza nelle alte valli dell'Appennino
La montagna può essere un insopportabile incubatoio di faide,
invidie e chiusure. Ma può essere anche il perfetto luogo-rifugio di
uomini straordinari, gente capace di opporsi all'insensata
monocultura del mondo contemporaneo. Il risultato è che la
montagna - pur essendo la spina dorsale fisica del paese - è
totalmente scomparsa
Paolo Rumiz
L'Appennino è sempre più spopolato.
I luoghi abitati e le attività sono sempre meno, mentre la natura riconquista gli spazi che in passato le sono stati tolti, Interi paesi sono ormai disabitati e sempre più terre un tempo coltivate vengono via via abbandonate.
Eppure l'Appennino tenta di resistere. A fatica e tra mille difficoltà sono tanti coloro che hanno deciso di non abbandonarlo. Gente che non si rassegna e che testimonia ogni giorno quello che l'Appennino è stato e che potrebbe essere.
Insieme a Elisabetta Paraboschi attraverso un lavoro di lenta indagine abbiamo cercato di darne testimonianza raccogliendo le loro storie e ritraendo i loro volti. Sono storie insieme normali e straordinarie, fatte di amore, fatica, ricordi e speranze. Sono semplici storie di vita.
*Terre alte è un progetto in fieri presentato per la prima volta al pubblico nel dicembre del 2019 a Cerignale (PC). In quell'occasione sono state esposte in mostra le prime 6 storie che qui riproponiamo co in calce i testi di Elisabetta Paraboschi